Maxi tunnel TAV, Firenze protesta

Alta velocità in alto ritardo. Ieri, il ministero delle infrastrutture guidato da Antonio Di Pietro, avrebbe dovuto ricevere il progetto della Tav Torino-Lione sul quale dovrà pronunciarsi la Ue per la quota di co-finanziamento dell’opera. Ma al riguardo non ci sono conferme. Il progetto definitivo avrebbe già dovuto essere da tempo sui tavoli dei decisori di Bruxelles, per l’esattezza da luglio, almeno stando alle condizioni comunicate a suo tempo dalla Commissione Ue, che intanto sta valutando i progetti concorrenti che prevedono il passaggio del corridoio di trasporto intermodale europeo (Ten) 6, ex 5, del quale fa parte la tratta Torino-Lione, a Nord delle Alpi invece che nella pianura Padana. Il pronunciamento sulla destinazione dei fondi europei si conoscerà a dicembre, secondo il cronoprogramma annunciato da Bruxelles prima dell’estate. Intanto, in Italia, oltre alla ormai annosa questione Tav Torino-Lione, si è aperto un altro fonte del «no»: a Firenze, dove le Fs investiranno 1,7 miliardi, per i lavori del sotto attraversamento dei binari dei supertreni che dovranno fermarsi nella nuova stazione dell’alta velocità che sarà costruita a un tiro di schioppo da quella di Santa Maria Novella. E che sarà pronta entro il 2013, secondo quanto ha fatto sapere l’a.d. di Ferrovie, Mauro Moretti. Le proteste per la costruzione del tunnel ferroviario sotto Firenze, che sarà pronto nel 2013, sono già cominciate e si sommano a quelle per i lavori della tramvia di superficie che passa in piazza Duomo.

Anche in Toscana, come già nel Lazio, la costruzione dei binari non è proseguita in sincrono che la costruzione delle stazioni per il passaggio della Tav, tutte, da Firenze a Bologna a Roma Tiburtina, a Napoli Afragola (i nodi della nuova rete europea di binari), ancora da costruire mentre è in via di ultimazione, nel 2009 il completamento della rete dei nuovi binari. Un gap difficile da recuperare.

Intanto, a Firenze monta la protesta per l’impatto ambientale dell’opera. E se ieri, al convegno fiorentino sull’Alta velocità Moretti ha annunciato le date di avvio dei cantieri: entro fine anno per il cosiddetto scavalco, contestato, e entro metà del 2008 quelli per la stazione progettata da Norman Foster, la fronda della giunta di Palazzo Vecchio, protestava ieri per l’avvenuta apertura dei cantieri per la costruzione dello scavalco, dopo aver fatto sapere che «l’amministrazione comunale non prevede alcuna assistenza ai cittadini che dovessero subire danni dai lavori dell’Alta Velocità nel sotto attraversamento di Firenze». «Da ieri», ha dichiarato Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà-Unaltromondo, «è aperto il primo cantiere del nodo dell’Alta Velocità di Firenze, un’opera costosissima, dannosa e inutile, su cui la stessa presidente della commissione lavori pubblici del Senato ha richiesto verifiche e approfondimenti. Si tratta del cantiere per il cosiddetto Scavalco ferroviario di Castello ed è posto nella zona del Sodo e delle 3 Pietre e viene adibito per le opere propedeutiche del 1° lotto scavalco ferroviario AV di Firenze. E’ clamoroso che si apra il primo cantiere dell’Alta Velocità a Firenze e che il consiglio comunale non conosca né il progetti definitivi dello Scavalco né tantomeno quelli esecutivi, sempre che questi ultimi siano stati già realizzati». Fuori dal Palazzo, ieri Moretti ha annunciato che «l’Alta Velocità a Firenze sarà pronta per la fine del 2013: entro la seconda metà del 2008 partiranno i lavori per la realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità che si concluderanno per la fine del 2013, al massimo per l’inizio del 2014». «Nel prossimo mese di dicembre», ha aggiunto, «prenderà, invece, il via la costruzione del cosiddetto Scavalco, per alleggerire il traffico sulla stazione di Santa Maria Novella nel periodo che precederà la realizzazione della nuova stazione sotterranea dell’Alta Velocità

A proposito dei timori sull’impatto ambientale dell’opera, il presidente della Regione Claudio Martini ha ricordato che «non esistono lavori di questo genere che non abbiano un impatto e si è dichiarato favorevole a una sorta di Authority, Osservatorio per una migliore gestione dei lavori. «Ma», ha avvertito, «il progetto che si dovrà realizzare è quello già deciso».

Italia Oggi
16.10.2007

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