I reati dei No Tav

Ebbene sì, sono uno degli avvocati del pool No Tav e mi sento in dovere di dire qualcosa in merito a ciò che sta accadendo in questi giorni, compresa la perquisizione della residenza di Alberto Perino, leader del movimento.

La prima cosa che mi sento di dire è che il movimento No Tav non è assolutamente un movimento violento o delinquente come lo si vuol far passare. Da sempre il movimento ha adottato l’unica arma in suo possesso: quella della resistenza pacifica. Piuttosto, vogliamo invece ricordare l’occupazione notturna da parte delle forze dell’ordine del sito di Venaus usando allora sì la violenza, e l’incendio del presidio di Bruzolo?

Il movimento No Tav certo dà fastidio perché non si arrende, perché testardamente, da quando si è iniziato a parlare della linea Torino-Lione, vi si è opposto. Ma non già (badate bene) per la sindrome di Nimby, come molti vogliono bollare la sua battaglia, ma perché la Torino-Lione è una linea perfettamente inutile, che si vuole realizzare solo ed esclusivamente per foraggiare il grande capitale (cooperative rosse o sedicenti tali comprese). Io ho sempre sostenuto che se la Torino-Lione fosse gratuita, se la si potesse calare giù dal cielo magicamente, nessuno la vorrebbe. Perché nessuno ci guadagnerebbe.

E se c’è qualcuno che rischia in questa “battaglia” per la difesa della valle non sono certo le forze di polizia (o l’esercito che vorrebbe inviare il democratico Esposito), ma gli esponenti stessi del movimento. E se c’è qualcuno da ammirare sono appunto gli esponenti del movimento che sacrificano il lavoro, le ore di sonno, parte della loro vita per difendere la valle. Per sé e per chi verrà dopo di loro.

E’ inutile cercare kalashnikov, proiettili da mettere in busta, fionde o cerbottane nelle case del movimento No Tav. Mi sento di metterci la mano sul fuoco che non verranno rinvenuti. Piuttosto, quello che desta sincero stupore (ma neanche poi tanto) è la solerzia con cui in questi giorni piovono avvisi di garanzia per i delitti più disparati su esponenti del movimento.

Qualche anno fa Vladimiro Zagrebelsky – nel prendere atto dell’enorme mole di lavoro da cui era oberata la Procura torinese – stilò una sorta di classifica di gravità dei reati. Viene da pensare che se dovesse essere stilata oggi, quella lista vedrebbe al primo posto qualsiasi possibile reato, anche minimo, che si colleghi in qualche modo alla realizzazione della Torino-Lione.

di Fabio Balocco

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/18/i-reati-dei-no-tav/118956/

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Aggionamenti sulla situazione in Val di Susa su Indy Piemonte

Consigliamo di seguire eventuali aggionamenti su Indymedia Piemonte. Qui trovate un resoconto della nottata fino alle 3:30 circa:http://piemonte.indymedia.org/article/12540

http://piemonte.indymedia.org

http://radioblackout.org/

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Valsusa, notte di tensione
Poi la rinuncia al blitz

Lanci di pietre e tentativi di mediazione a Chiomonte mentre gli operai tentavano di aprire il cantiere per la Tav. Poi la scelta di desistere di fronte alla rinuncia dei “no Tav” di liberare da tronchi, traversine e guard rail l’accesso. Oggi vertice in prefettura per decidere se usare la forza
di MARIACHIARA GIACOSA E PAOLO GRISERI

CHIOMONTE (TO) Prima notte di tensione in val di Susa. Ma dopo lanci di pietre e tentativi di mediazione, intorno alle 3 del mattino le forze dell’ordine rinunciano al blitz per aprire il cantiere della ferrovia ad alta velocità tra Torino e Lione. Ogni decisione è stata rinviata ad oggi quando la prefettura e il ministero dell’Interno dovranno decidere se tentare la prova di forza o lasciare che trascorrano i giorni per far scemare la tensione.

Barricate contro il cantiere

Alle 23 il primo tentativo di far arrivare i camion con il materiale per creare lo svincolo che collegherà l’autostrada A32 con il nuovo cantiere. Una colonna di auto di servizio di manutenzione dell’autostrada ha raggiunto il viadotto che sovrasta l’area dove dovrebbero partire i lavori per il tunnel esplorativo della Maddalena: 7,5 chilometri di galleria per sondare il terreno e la roccia dove passerà il supertreno. Ad attendere i mezzi, nell’unico punto in cui il viadotto incontra una strada sterrata sul fianco della montagna, circa 200 manifestanti No Tav che da giorni si preparavano all’appuntamento presidiando il territorio. 

Tutte le vie di accesso infatti sono state bloccate in serata con barricate fatte da tronchi d’albero, tubi, vecchie traversine ferroviarie e guard rail. Un vero percorso a ostacoli impossibile da superare senza un intervento molto deciso. L’unico accesso al cantiere rimaneva, a questo punto, quello del viadotto autostradale bloccato dai manifestanti. Intorno all’una il comandate dei carabinieri di Susa ha chiesto l’intervento del presidente della Comunità Montana , Sandro Plano. Plano si è presentato con due sindaci che partecipavano in quel momento a una riunione della speciale unità di crisi istituita a Bussoleno dagli amministratori della valle. 

”Se siete davvero un movimento nonviolento  –  avrebbe detto il comandante a Plano  –  sgomberate la strada e consentite agli operai delle ditte incaricate di svolgere il loro lavoro. In quel caso non interverremo”. Ricevuta l’ambasciata, il leader del movimento No Tav, Alberto Perino, ha risposto negativamente: “Non sposteremo le barricate”. Intorno alle due di notte l’autostrada è stata bloccata e i camion hanno cominciato a scaricare il materiale sul viadotto in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine. 

E’ stato quello il momento di maggiore tensione: dal gruppo dei manifestanti qualcuno ha cominciato a lanciare pietre verso il personale che scaricava i camion. Mezz’ora dopo la decisione della questura di ritirare gli uomini. Sull’autostrada sono rimaste le pietre tanto da costringere la Sitaf a bloccare per ore l’accesso alla corsia che da Bardonecchia scende verso Torino. Oggi un vertice deciderà la strategia di polizia e carabinieri per le prossime ore.

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Poi la rinuncia al blitz

TAV: Torino – Lione, migliaia di perosne da Rivalta a Rivoli

In migliaia contro la realizzazione della Tav Torino-Lione. Quindicimila manifestanti (4 mila secondo le forze dell’ordine) hanno sfilato questo pomeriggio nel torinese contro l’imminente apertura dei cantieri del tunnel propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità.

La manifestazione è partita da Rivalta di Torino e si è conclusa a Rivoli: due comuni scelti non a caso, i cui sindaci, entrambi del Pd, Amalia Neirotti e Franco Dessì, si sono sempre detti favorevoli alla realizzazione dell’opera. Corteo pacifico, animato come sempre da migliaia di bandiere bianche con disegnato un treno stilizzato crocettato di rosso; poi fischietti, campanacci e soprattutto numerosissimi slogan di opposizione alla Torino-Lione. Come era già avvenuto lo scorso anno, quando si tenne una marcia con percorso analogo, è stato realizzato un simbolico casello nel punto in cui è previsto che la linea attraversi la strada provinciale 143.

Con questa manifestazione il movimento No Tav ha anche cercato di mostrare di avere i numeri per bloccare i cantieri anche per lungo tempo, come ha tenuto a dire uno dei leader, Alberto Perino. Il tunnel dovrà essere realizzato, a partire dalle prossime settimane, in borgata La Maddalena di Chiomonte, a una sessantina di chilometri da Torino. Si tratterà di un cunicolo esplorativo di sette chilometri che servirà a verificare la consistenza della montagna e i materiali presenti in vista del più imponente scavo per il “tunnel di base, che collegherà Susa alla Francia, per una lunghezza di 30 chilometri”.

“Se si apriranno i cantieri alla Maddalena – ha detto Perino – bloccheremo il turismo a Torino. Sarà una battaglia non violenta, ma per fermarci dovranno schierare migliaia di poliziotti. Se lo faranno già questa settimana – ha aggiunto – il Giro d’Italia di ciclismo finirà a Verbania perchè non soltanto bloccheremo tutta la Val di Susa ma andremo a cercare anche gli altri percorsi dove passerà la corsa”.

Il movimento ha indetto una nuova riunione organizzativa per domani pomeriggio proprio alla Maddalena. “Dobbiamo essere presenti 24 ore su 24 – ha concluso Perino – perchè, se oggi abbiamo mostrato i muscoli e abbiamo fatto allenamento, la vera partita si giocherà quando si apriranno i cantieri. Allora forse riusciranno ad arrivarci aprendosi la strada con migliaia di agenti, ma una volta arrivati dovranno rimanerci, fare i cambi, mangiare, bere e dormire. Non ce la faranno mai”.

 

il fatto quotidiano: http://ilfattoquotidiano.it/2011/05/21/tav-torino-lione-migliaia-di-persone-in-marcia-da-rivalta-a-rivoli/112847/

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Due articoli da Il Fatto sul TAV

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/13/sindaci-no-tav-alla-sbarra-nellaula-bunker-di-brigatisti-e-mafiosi/104061/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/12/tav-rapporto-choc-sulla-bologna-firenze/103740/

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Frana nel cantiere TAV di Bologna

Si apre una voragine nel cantiere TAV di Bologna

http://radio.rcdc.it/archives/voragine-in-via-carracci-nel-cantiere-dellalta-velocita-64247/

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/11/11/news/voragine_nel_cantiere_tav_colpa_degli_scavi_per_il_tunnel-8985891/

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FDT a Pisa

Sabato 22 maggio alle 19, a Pisa sarà proiettato Fratelli di TAV Continue reading

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Rassegna Stampa Val di Susa

Dopo una pressante campagna mediatica, si risprova con la forza a far partire i cantieri in Val di Susa! Invitiamo a seguire la vicenda su Indy Piemonte
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FDT a Catanzaro

Mercoledì 30 dicembre dalle ore 18 al Riscossa di Catanzaro (all’inizio di via M.Greco) proiezione di FDT! Continue reading

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FDT a Secondigliano

Venerdì 18 dicembre alle 18:30, al Gridas in via Monterosa 90/b Secondigliano, Napoli, sarà proiettato FDT

 more info:
Gridas
cineforum

 

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