Alta velocità: aumentano (tutti) i prezzi

  Domenica 13 entra in funzione l’ultimo pezzo mancante: bologna-firenze

Adeguamento dei biglietti anche sulle tratte dove non cambia nulla, come Milano-Bologna, e per gli Eurostar

L'ad di Fs Mauro Moretti con Berlusconi (Ap)
L’ad di Fs Mauro Moretti con Berlusconi (Ap)

MILANO – Sarà una frase fatta, ma «alta velocità, alti
prezzi» si conferma ancora una volta vera. Con l’avvio della rete
completa Torino-Salerno, domenica 13 dicembre, vengono adeguati i
prezzi dei biglietti. Non solo nelle tratte che effettivamente
beneficiano dell’apertura di Bologna-Firenze, ma anche nelle altre, per
esempio Milano-Bologna, dove non cambia nulla.

AUMENTI A PIOGGIA – Sul sito di Trenitalia si legge che, con
l’orario 2010, partono le promozioni «ad alta convenienza» per
l’altissima velocità. Ma acquistando un biglietto online ci si accorge
che qualcosa (parecchio) è cambiato: per l’alta velocità Milano-Roma si
passa dai vecchi 75,10 euro della seconda classe (validi fino alla
mezzanotte di sabato) a ben 89 euro. Un aumento di 14 euro, quasi il
20%. Molto minore la "batosta" sulla prima classe, che passa da 103,60
a 109 euro: 6 euro (il 5%). Sulla tratta Bologna-Firenze si passa da
18,10 euro a 24 (il +32%). Per l’alta velocità Milano-Bologna (dove,
come detto, non cambia nulla) dal 13 dicembre si pagherà 41 euro per la
seconda classe (contro i 37,10 attuali) e 56 per la prima (contro i
53,20 attuali). Non solo. Gli adeguamenti riguardano anche gli
Eurostar, non toccati in alcun modo dall’alta velocità. Per il
Milano-Bologna si passa da 25,70 a 28,50 euro (per la seconda classe) e
da 35,20 a 39 euro per la prima.

VIA LO SCONTO ONLINE – C’è da considerare anche un’altra
questione: lo sconto del 5%, attivo sull’acquisto online dei biglietti
(alta velocità ed eurostar) da circa un anno e mezzo, cessa di esistere
il 12 dicembre. Per cui negli adeguamenti di cui sopra va calcolato
anche questo punto. Un sacrificio – spiega l’ufficio stampa di Ferrovie
– che viene chiesto a fronte di una diminuzione generale dei tempi di
percorrenza e di un aumento della frequenza dei convogli nelle
principali città italiane. Inoltre sul sito di Trenitalia viene dato
grande spazio alla «rivoluzione dell’alta velocità», con dispendio di
«offerte e promozioni». Viene spiegato che alle tariffe "base" e
"flessibile" si aggiunge la "promo", che dà diritto a uno sconto del 15
o del 30% a seconda dell’anticipo con cui si prenota (7 o 15 giorni).
Il ticket di andata e ritorno per qualunque destinazione costa, al
massimo, 149 euro in prima classe e 99 in seconda, mentre acquistando
il carnet elettronico si ha diritto a 10 viaggi al prezzo di 8.
Inoltre, fino al 28 febbraio, prezzi bloccati in prima classe,
biglietti in offerta per tutte le tratte a 48 euro in seconda e formula
"due per uno" sulla Milano-Torino.

UNICO AZIONISTA IL GOVERNO – Non va dimenticato che Ferrovie
dello Stato è una società per azioni il cui azionista unico è il
ministero del Tesoro, ovvero i cittadini con le tasse. Ed è stato
calcolato che «negli ultimi cinque anni lo Stato ha finanziato le Fs
con una media di circa 6 miliardi di euro all’anno. Il che vuol dire
che, senza saperlo, 22 milioni di famiglie italiane stanno di fatto
pagando una sorta di "canone Fs" di ben 273 euro all’anno. Oltre il
doppio di quello della Rai», nonostante il fatto che il piano
industriale delle Fs «rivela che le ferrovie trasportano appena il 5%
dei passeggeri e il 12% delle merci in circolazione in Italia»: parola
di Claudio Gatti, autore del libro-inchiesta «Fuori orario. Da
testimonianze e documenti riservati le prove del disastro Fs»
. Ma si sa, come una qualunque Spa, Ferrovie deve avere un margine di guadagno sul prodotto.

CONCORRENZA IN ARRIVO – È tuttora, con un organico di circa
100mila dipendenti, il principale gestore del sistema ferroviario
italiano. Fino al 2011, quando scatterà la concorrenza, con l’ingresso nel mercato della Ntv di Montezemolo.
Nel 2006 Mauro Moretti ha denunciato in Parlamento un rosso di 2
miliardi di euro: oggi sarebbe stato ridimensionato a circa 400 milioni
di euro. E in occasione dell’inaugurazione ufficiale con Berlusconi,
l’ad ha avuto parole di grande ottimismo: «I mille chilometri di alta
velocità serviranno il 65% degli italiani. Grazie ai risultati ottenuti
oggi, possiamo destinare 2 miliardi all’acquisto di materiale rotabile.
Di questi, ben 1 miliardo e mezzo è in autofinanziamento». Ma in
realtà, come si è visto, molto uscirà dalle nostre tasche.

Laura Cuppini

Corriere della Sera – 11 dicembre 2009

This entry was posted in articoli. Bookmark the permalink.