Il Nuovo Giornale aveva posto il problema già due anni fa in occasione del chiarimento pubblico, fatto dall’allora Assessore Gallerani, in merito ai lavori per l’attraversamento della discarica di via Caruso da parte dell’alta velocità ferroviaria.
Gli accordi tra Comune e Ministero, sanciti nel luglio del 1998, prevedevano che la piattaforma polifunzionale comprendente la discarica di via Caruso, dove finiscono tutti i rifiuti raccolti a Modena e non solo, dovesse essere consegnata dal Comune alla Tav, al fine di consentire la posa dei binari per l’alta velocità. I tempi previsti nero su bianco e dalle numerosi dichiarazioni sia dell’allora assessore Tesauro e dell’Assessore Gallerani prevedevano questo passaggio nella primavera del 2004, mese più mese meno.
Nell’attesa Meta e Comune potevano continuare a conferire rifiuti in discarica al fine di procedere ad un riqualificazione ambientale che prevedeva un rimodellamento delle montagne di rifiuti interne all’area.
Due i vantaggi per il Comune e Meta. Il primo affidava al secondo l’appalto per costruire nuove strutture di contenimento dei rifiuti, il secondo alimentava i suoi bilanci con le entrate derivanti dallo smaltimento sia dei rifiuti della provincia sia di quelli extra-regione. Una procedura possibile e consentita dal Ministero fino al momento in cui i lavori per l’alta velocità sarebbero iniziati, ovvero nella primavera del 2004. Il Comune avrebbe dovuto nel frattempo predisporre l’area per il passaggio del treno ed individuare alte discariche in cui conferire e smaltire i rifiuti di Modena e di altre aree. La predisposizione dell’area comportava, e ha comportato, lo spostamento, non privo di rischi ed effettuato attraverso complicate operazioni, di circa 120.000 metri cubi di rifiuti fatti marcire per anni sotto la montagna. Poi il Comune avrebbe dovuto consegnare le chiavi a Tav per la posa dei binari e avrebbe dovuto smettere il conferimento in discarica dei rifiuti. Il problema previsto, sollevato già due anni fa e confermato dall’Assessore all’ambiente Orlando nell’intervista al Carlino è dove conferire i rifiuti dopo la chisura e soprattutto con quali costi. Se prima Comune e Meta introitavano infatti dall’attività di conferimento e smaltimento dei rifiuti in discariche proprie, dopo la chiusura di via Caruso gli introiti si sarebbero trasformati in costi per finanziare la gestione dei rifiuti stessi presso altra sede. Ad oggi l’inchiesta della Gazzetta di Modena ha verificato che la posa dei binari e del viadotto deve ancora iniziare e che questa dovrebbe avvenire entro gennaio prossimo, quindi con circa 8 mesi di ritardo rispetto a quanto prospettato. A questo va aggiunto che l’intervista dell’Assessore Orlando al Carlino confermerebbe che il Comune a poche settimana dall’obbligata chiusura della discarica, non saprebbe ancora in quale discarica portare i rifiuti modenesi e non solo.
27.11.2007