Freccia Rossa fuori bersaglio!

Guasti e disagi sul treno partito da Milano alle 11,30 e rientrato a Rogoredo alle 15,30
Freccia Rossa fuori bersaglio:
un giorno per raggiungere Roma
Il convoglio ha avuto un guasto a un locomotore. Dopo una sosta in campagna ha fatto rientro a Milano.
L’audio con il resoconto di un passeggero corriere TV

MILANO – Quattro ore dalla Stazione Centrale di Milano a quella di Rogoredo, con un treno ad Alta velocità, passando per Fontanellato. Resta il fiore all’occhiello delle Ferrovie ma il treno Frecciarossa partito da Milano alle 11,30 e diretto a Roma (dove doveva arrivare alle 16.30), è stato un dardo scagliato male, a una media di 50 km orari. Quattro ore dopo faceva infatti ritorno al punto di partenza. Gli sfortunati passeggeri tra i quali il capo dei giudici di pace di Monza, Renato Amoroso, (ascolta l’audio), hanno impiegato un’intera giornata per raggiungere la Capitale. Dopo una sosta forzata a Fontanellato, per un guasto al locomotore, e una serie di notizie contrastanti (si riparte tra 10 minuti, forse, anzi no), alla fine il treno ha percorso i binari in direzione contraria: rientro forzato a Milano Rogoredo, dove è arrivato alle 15,30. Così i passeggeri sono ripartiti dal via, come succedeva ai giocatori del "Monopoli", in direzione Roma.

«I GUASTI POSSONO ACCADERE, MA NON CI SONO I RIMEDI» I passeggeri hanno comunque voluto precisare che il personale a bordo è stato molto gentile e si è adoperato al meglio nella situazione di emergenza. «Loro sono stati all’altezza della situazione per quanto possibile – ha spiegato Renato Amoroso – non l’organizzazzione. Un guasto può accadere: la cosa folle è che non esista un piano organizzato per porvi rimedio».

LE FERROVIE: «INEVITABILE IL RIENTRO A ROGOREDO» – Marco Mancini, delle Ferrovie dello Stato, prima di tutto vuole scusarsi con i passeggeri a bordo dello sfortunato convoglio, ma invita «a non usare un episodio, per quanto grave come questo, per minare la credibilità di un sistema che sta mostrando la sua grande puntualità. Il treno ha fatto ritorno a Milano perché con uno dei locomotori guasti, in questa direzione poteva tenere un’elevata velocità, mentre nella direzione opposta avrebbe dovuto procedere a 20km all’ora. Abbiamo dovuto scegliere il male minore».

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